domenica 19 aprile 2015

Dan Auerbach

Keep it hid

Solo una parola. Sensuale.
Auerbach alla prima sperimentazione da solista; lontano da quel progetto che si chiama 'Black Keys'. Direi che tutta quella formazione blues, avuta in giovane età, esce fuori benissimo in tutto l'album.
E' come se tutto fosse scritto per accompagnare una danza sensuale, sensualissima. Un ritmo lento, sofisticato che riempie il vuoto circostante. Crea ispirazione al lasciarsi andare. A tratti nostalgico. Dice: partiamo, andiamo a suonare per strada, lasciamo tutto e soprattutto, lasciamoci andare.

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